PRIMA: Il mondo in guerra per l’affermazione della democrazia contro il nazifascismo
Dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor (dicembre 1941), Roosevelt decise l’ingresso in guerra a fianco di Gran Bretagna e Unione Sovietica. Questi Paesi (gli Alleati) furono determinanti per la vittoria contro il nazifascismo. Ma tale alleanza, finalizzata alla sconfitta del nemico, aveva in sé una fortissima contraddizione ideologica: come poteva il regime comunista di Stalin accettare i princìpi democratici sostenuti da Stati Uniti e Gran Bretagna?
DOPO: Il mondo diviso in due blocchi: democrazia e capitalismo da una parte, comunismo dall’altra
Stalin per primo parlò di «inevitabilità» del contrasto fra il mondo capitalista e quello socialista; poco dopo Churchill definì «cortina di ferro» la linea di confine ormai invalicabile fra Europa occidentale e orientale. Era il 1946 e l’alleanza antinazista si era già trasformata in un antagonismo profondo che prese il nome di «guerra fredda»: il mondo intero si divise in blocchi contrapposti con modelli politici, economici, sociali e culturali opposti.
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